NEWS-EVENTI2021-12-07T12:19:32+01:00

NEWS – EVENTI

Un testimone dal Libano – Incontro con mons. Mounir Khairallah vescovo di Batroun

Un testimone dal Libano - Incontro con mons. Mounir Khairallah vescovo di Batroun La liberazione dalla paura è quello che ci dà la forza di continuare…tutto quello che possediamo lo possiamo perdere in un attimo, ma questa fede nessuno può toglierla…la fede, il coraggio, la forza interiore… Guarda il video: https://youtu.be/80XHfjbJG2M

Pulmino: Sierra Leone

L’Associazione Orizzonti di Cesena da alcuni anni sta sostenendo in Sierra Leone una Casa di Accoglienza (St. Mary's Home) per bambini orfani e vulnerabili alla periferia della capitale Freetown. Migliaia di bambini sono rimasti senza genitori a causa della gravissima epidemia del virus Ebola che ha infestato la Sierra Leone alcuni anni fa. Nostro rifermento locale Daniel Shillah, un ragazzo che riuscì a fuggire dalla Sierra Leone durante la guerra civile con l’aiuto di Don Oreste Benzi; ospite poi per diversi anni a Cesena e tornato quindi nel suo paese per dare una mano al suo popolo. Nel 2019 Giovanni, Iva e Franco - tre volontari di Orizzonti - sono andati a fare visita ai bambini nella Casa di accoglienza. Poi nel 2020 Giovanni Cuni e Franco Zamagni sono tornati in Africa e in un mese di permanenza hanno creato un grande orto adiacente alla Casa, addestrando un paio di giovani nell’arte dell’orticoltura. Ciò ha permesso di avere a disposizione verdure in abbondanza per il sostentamento dei bambini e dei loro educatori. L’ultimo viaggio risale a marzo 2022: i volontari Giovanni Cuni e Iva Buda, con Franco Zamagni e Giovanna Amaduzzi, appena rientrati dalla Sierra Leone, hanno constatato che permane il grande problema del raggiungimento della scuola. Una strada sterrata di 5 chilometri all’andata e 5 al ritorno. Tragitto da percorrere a piedi, sotto un sole cocente nei mesi di siccità o sotto [...]

Lo sguardo di…Franco

Papa Francesco ritiene che «un uomo può guardare un altro uomo dall’alto in basso solo quando lo aiuta a rialzarsi». E prosegue: «Nella società vediamo quante volte si guardano gli altri dall’alto in basso per dominarli, sottometterli, e non per aiutarli a rialzarsi». Una citazione che sottolinea come il potere politico, economico, di posizione sociale - o l’essere nati in un luogo privilegiato come il nostro - rischi di farci sentire autorizzati a trattare persone a noi vicine o popoli lontani come a noi subalterni. Da cui le sperequazioni fra persone, famiglie, popoli e nazioni. Nessuno possiede la bacchetta magica per cambiare le condizioni di povertà e solitudine di tanti, ma un uomo che si consideri tale non può non rendersi conto che l’umanità è fatta tutta di figli di Dio. In questo senso siamo fratelli tutti. Non si tratta di perseguire l’utopia di un egualitarismo planetario con progetti totalitari come la storia ci ha insegnato, ma di convertire il modo di porsi, personale e sociale, che tenga conto che non c’è un uomo o una donna che valga meno di un altro. E che tutti hanno il desiderio ed anche il diritto che venga rispettata la propria statura umana per cui sono venuti al mondo. Papa Francesco ha pure sottolineato che occorre «toccare, farsi carico dell’altro. Ma se noi guardiamo senza toccare con le nostre mani cos’è il dolore della gente, non [...]

Una cena insieme ai donatori della Sierra Leone – 19 marzo 2022

Sabato 19 marzo è accaduta una cosa molto bella. Nella sala della Parrocchia di San Rocco, per gentile concessione del parroco, abbiamo proposto una cena per incontrarci con i donatori della Sierra Leone e con i volontari Iva e Giovanni, Franco e Giovanna, di ritorno dalla Sierra Leone dove Orizzonti provvede alla cura alimentare, scolastica, educativa dei 14 bambini, orfani dell’Ebola, accolti nella casa famiglia St. Mary. Il racconto dell’esperienza fatta, documentata dalle foto, ha permesso a tutti di rendersi conto della importanza e bellezza di tale opera: costruttori di umanità nuova. Sono tempi difficili e a volte inquietanti, ma possiamo affermare che il cuore dell’uomo è sempre lo stesso: generoso, attento di fronte al bisogno, in particolare dei bambini, e alla serietà con cui viene affrontato. Non ci crederete ma si è riunito un popolo, variegato come età, provenienza sociale e culturale, desideroso di capire, di conoscere e di sperimentare il dono prezioso dell’amicizia che opera: in effetti l’estraneità non era di casa, ognuno ha potuto sperimentare che l’ideale più è elevato e concreto, più unisce. L’ottima cena – “che non guasta” – ha reso la bella convivialità ancora più gustosa. Grazie a tutti coloro che sono intervenuti accogliendo il nostro invito e hanno contribuito alla bellezza del momento. Ebe Domenichini

La situazione in Libano

In Libano non si riesce a riprendere una normalità vivibile dopo la tragica esplosione avvenuta quasi tre anni fa. Il Governo, costituitosi dopo 2 anni di infruttuose trattative, è totalmente inattivo a causa dei veti incrociati tra le varie componenti politico-religiose che non operano per il bene comune ma cercano solo vantaggi per la propria parte. Il popolo soffre molto e chi può fugge e lascia definitivamente il Paese, che un tempo era un vero e proprio esempio di convivenza fra le varie appartenenze presenti ed economicamente in pieno sviluppo. La Chiesa e la presenza dei frati francescani della Custodia sono l'unica realtà che offre un aiuto disinteressato e che cerca di donare speranza alla gente. Nascono varie forme di solidarietà tra famiglie come espressione concreta di una amicizia nella fede che non viene meno. Anche un piccolo aiuto, sempre più difficile in questo momento di emergenze di ogni tipo, è utile per alleviare le sofferenze di una popolazione stremata.

Il dramma della guerra in Siria

IL DRAMMA DELLA GUERRA IN SIRIA Il mondo è dilaniato da tante guerre e L’Ucraina è l’ultimo e più grave episodio che testimonia come l’idolatria del potere provoca dolore e morte. In Siria i bambini di undici anni non sanno cosa sia la pace. Sono più di 8 milioni - secondo UNICEF – i bambini colpiti dal conflitto che oltre alle sofferenze fisiche vivono un grande disagio psicologico e interiore a causa di quella che viene chiamata “Sindrome post-traumatica da stress” (PTSS). In quel luogo c’è comunque una presenza che opera silenziosamente e che apre i cuori alla speranza. Sono i frati francescani della custodia di Terra Santa che da 800 anni non abbandonano quei territori, qualunque cosa accada. Ad Aleppo, ad Hama in Siria e a Beirut in Libano assistono migliaia di bambini che hanno subito il trauma della guerra, con programmi di riabilitazione psicologica attraverso la musica, lo sport, la drammatizzazione, il disegno. I risultati sono veramente eccezionali e come Associazione Orizzonti cercheremo di sostenere questa presenza ecclesiale che condivide la situazione drammatica di questi popoli. Arturo Alberti

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