Tutto il mondo oggi è segnato da un grande dolore che deriva dalla drammatica situazione che vivono milioni di persone:guerre,carestie,migrazioni senza speranza, disastrosi eventi naturali come il terremoto in Turchia e in Siria di cui nessuno più si ricorda. Cè il rischio del pessimismo e della sensazione di impotenza e c’è la tentazione di crearsi una bolla di benessere da cui tener fuori i problemi.

Anche nel nostro mondo di ORIZZONTI gli amici cui vogliamo bene stanno soffrendo: la guerra in Palestina e in Siria; il tentativo fallito ,non senza gravi danni,del colpo di Stato in Sierra Leone; la violenza tra bande di assassini in Haiti che sta distruggendo tutte le opere di utilità sociale realizzate in tanti anni di duro lavoro e ha costretto a fuggire la nostra cara amica suor Marcella. Ma non siamo disperati perchè vediamo anche tanto bene che è presente nei vari luoghi,vediamo tutta la gratuità di amici che continuano ad amare e ad aiutare persone in situazioni di grave bisogno.

Gesù poco prima della sua passione e morte disse ai suoi apostoli: Nel mondo avrete tribolazioni ma abbiate coraggio. io ho vinto il mondo

Ed ecco cosa ci dice il Card, Pierbattista Pizzaballa,patriarca di Gerusalemme dei latini, che vive nel cuore della tragedia: “È su questo che si gioca la nostra fede oggi. Gesù in quel versetto parla giustamente di coraggio. Una pace così, un amore così, richiedono un grande coraggio. Avere il coraggio dell’amore e della pace qui, oggi, significa non permettere che odio, vendetta, rabbia e dolore occupino tutto lo spazio del nostro cuore, dei nostri discorsi, del nostro pensare. Significa impegnarsi personalmente per la giustizia, essere capaci di affermare e denunciare la verità dolorosa delle ingiustizie e del male che ci circonda, senza però che questo inquini le nostre relazioni. Significa impegnarsi, essere convinti che valga ancora la pena di fare tutto il possibile per la pace, la giustizia, l’uguaglianza e la riconciliazione. Il nostro parlare non deve essere pieno di morte e porte chiuse. Al contrario, le nostre parole devono essere creative, dare vita, creare prospettive, aprire orizzonti”